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Come un naufrago, inserirò in una bottiglia, ovvero questo Blog, i miei messaggi
che affiderò al vasto mare del WEB, affinchè qualche navigatore li possa
scorgere tra i flutti, così da leggerne il contenuto e scoprire la mia passione
letteraria.

giovedì 12 maggio 2011

Essere protagonisti


È venuto il tempo di smettere le vesti del semplice spettatore, per indossare l’assai più scomoda tenuta dell’attore.
Attore nel senso figurato del termine, ovvero interprete di qualcosa; nella fattispecie di una scelta fondamentale per il nostro avvenire.


Negli ultimi due anni, ho avuto la netta sensazione, anzi mi correggo, ho avuto la certezza di un decadimento progressivo della nostra Nazione, sotto ogni aspetto.
 
Stiamo scivolando verso un baratro che nemmeno sappiamo immaginare, talmente assistiamo inerti ad una tragicomica rappresentazione di una normalità più che virtuale, alla quale siamo ormai assuefatti, distratti dalla finale di coppa dei campioni piuttosto che dall’ultima puntata del grande fratello.
Ci hanno talmente tanto riempito di informazioni deviate, di frivolezze inutili, di pettegolezzi di bassa lega, da annullare la nostra facoltà di discernimento.
Abbiamo delegato ad altri ogni possibile decisione sul nostro avvenire e questi, lungi da occuparsi dei nostri bisogni, hanno solo pensato di soddisfare i loro.


Statua pensante - Fonte: Wikipedia


È venuto il tempo di riprendere le redini del nostro vivere quotidiano ed impegnarci per salvare la nostra Nazione.
Anche noi che ci occupiamo di letteratura e di arte in genere, anche solo per hobby, dobbiamo contribuire a risollevare le sorti del nostro paese.
Noi per primi abbiamo il dovere di informarci da più fonti e non solo presso i canali ufficiali, per elaborare un’opinione sui fatti che sia autenticamente la nostra e non già quella preconfezionata, propinata da divulgatori prezzolati.
Questa nostra opinione la dobbiamo far trapelare attraverso i nostri scritti, siano questi romanzi, recensioni o anche semplici interventi nei forum o sui social-network.
Non dobbiamo più produrre opere asettiche, edulcorate o peggio sdolcinate, che avallino l’idea della normalità, dell’amenità, ma al contrario dobbiamo usare lo strumento a noi più congeniale per contribuire ad una autentica rivoluzione culturale, tesa a formare, più che ad informare, a prospettare, più che descrivere e, se necessario – ma credo lo sia – a scuotere con vigore il lettore, per destarlo dal torpore in cui è caduto.
Dobbiamo lavorare affinché noi tutti, si ritorni fautori del nostro futuro.
È necessario dare il nostro contributo all’elevazione culturale del paese in cui viviamo.
Dobbiamo pensare intensamente, osare, capovolgere gli schemi, remare controcorrente; le nostre espressioni devono essere inusitate, il nostro stile dirompente e il contenuto delle nostre opere anticonformista.
È venuto il tempo di essere protagonisti.


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